Impetuosa, superba, scintillante con il suo luminoso arcobaleno, la Cascata delle Marmore, tra le più alte d’Europa con un dislivello complessivo di 165 metri, suddiviso in tre salti, e fiore all’occhiello dell’Umbria, racchiude nel suo possente fragore una poesia apprezzata, nei secoli, da illustri occhi, da Plinio a Cicerone, da Galileo a William Turner.

Fu l’ingegnoso intervento idraulico del console romano Curio Dentato, nel 271 a.C., a portare alla creazione di questa suggestiva opera, attraverso la raccolta delle acque del Fiume Velino che ristagnavano nella Sabina.

Nel corso dei secoli furono diversi gli interventi effettuati per realizzare nuovi canali: ultimo, quello dell’architetto Andrea Vici che, nel 1787, attuò un taglio diagonale sul secondo salto, dando alla Cascata l’aspetto attuale.

Ancora oggi qualcuno, affondando lo sguardo nello spolverio dell’acqua – composta dal Fiume Velino che, in prossimità della frazione di Marmore, defluisce dal Lago di Piediluco per tuffarsi nella sottostante gola del Nera – ripenserà all’amore leggendario tra la ninfa Nera e il giovane pastore Velino, ricongiunti per sempre dall’intervento di Giove.

Oggi, all’interno dell’area turistico – escursionistica della Cascata delle Marmore è possibile percorre 6 sentieri tracciati e segnalati che permettono al visitatore di osservare la cascata da punti di vista panoramici di suggestiva bellezza.

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http://www.cascatadellemarmore.info